Lo standard USB, la tecnologia informatica di interconnessione e di alimentazione di periferiche più comune al mondo, compie in questi giorni 20 anni. E’ stata pensata nel lontano 1995 da Intel, ed uno dei suoi inventori, l’ingegnere Ajay Bhatt, Chief I/O architect dell’azienda di Santa Clara, ha più volte dichiarato che la sua progettazione è stata motivata anche dalle problematiche domestiche, essenzialmente di stampa, che sperimentava in prima persona in quegli anni.
In effetti oggi è abbastanza difficile ricordare come era il mondo dell’informatica domestica prima dell’avvento delle tecnologie USB. Ogni dispositivo utilizzava una sua interfaccia specializzata, i connettori delicati e giganteschi, come quello per la stampante nella foto qui a destra. E proprio le stampanti, in particolare, erano spesso un tormento per la configurazione: non esisteva un sistema automatico di rilevazione della periferica, e la scelta dei driver – che non si scaricavano da internet, che era ancora un fenomeno di grande nicchia – era spesso estremamente problematica.
A dispetto della sua attuale diffusione, lo standard USB ha però avuto notevoli problemi ai suoi esordi. Windows 95 era già in distribuzione al momento della sua definizione, e quindi non supportava i dispositivi USB. Windows 98 supportava nativamente USB, ma la sua implementazione non era proprio eccezionale, visto che durante la sua presentazione, sotto lo sguardo severo del boss di Microsoft, Bill Gates, l’inserimento di una futuristica periferica USB produsse un crash, con il temuto Blue Screen of Death, del sistema operativo.
In effetti il primo sistema operativo ad avere un supporto stabile ad USB, fondamentale per la sua diffusione, fu Windows 98 SE, nel 1999.
Apple, dal canto suo, spingeva su uno standard sicuramente più evoluto di USB, IEEE1394 Firewire (chiamato anche i.Link dalla Sony). Le specifiche del rivale di USB erano sicuramente di gran lunga migliori, ma per l’uso comune per mouse, tastiere e stampanti, alla fine risultavano inutili. Il minore costo di USB era vincente, per cui lo standard ha cominciato rapidamente a prendere piede. Firewire è finito ad essere riservato a periferiche di alto profilo, in cui costi e necessità velocistiche potevano giustificare il maggiore costo delle interfacce. Ed, alla fine, anche Apple capitolò inserendo USB nei sui prodotti. Nel frattempo lo standard evolveva, passando dai modestissimi 1.5Mbps della versione 1.0, ai 480Mbps della versione 2.0.
Ma la ubiquità dell’USB non si è limitata al solo trasferimento di dati. Lo standard prevedeva anche la capacità di alimentazione delle periferiche: 5V con 500mA (2.5W), una potenza pensata per alimentare piccole periferiche come mouse o tastiere. Ma l’appetito viene mangiando: USB era disponibile un po’ dappertutto in ambienti come casa ed ufficio: perché non usarla al posto degli scomodi caricabatterie? Con un solo cavo diventava possibile trasferire i dati e contemporaneamente ricaricare le batterie. Comodissimo.
Oggi, a venti anni di distanza, USB si è evoluto sino alla versione 3, in grado di raggiungere i 5Gbps, oltre 3000 volte lo standard di partenza. Per ottenere questo risultato si è però dovuto sacrificare la piena contrabilità con le periferiche precedenti: i connettori USB3, quelli di colore blu, hanno più fili degli USB1 e 2, e per funzionare correttamente richiedono cavi specifici.
Ma c’è un nuovo concorrente all’orizzonte: thunderbolt, sviluppato anch’esso in casa Intel, ed in collaborazione con Apple.
Il nuovo standard, che comincia già a fare capolino nei computer più moderni, nasce con una capacità di banda più che doppia rispetto ad USB3, ma è in grado di spingersi sino a 100GBs, una velocità veramente elevatissima.
Con la sete continua di velocità sempre più elevato, questo passaggio segnerà la morte di USB?
Probabilmente no. Intel ha annunciato una nuova tecnologia convergente, chiamata Thunderbolt3, che ingloba più tecnologie in una sola interfaccia, che utilizza un connettore USB Tipo-C, il nuovo sistema di connessioni miniatura, finalmente reversibile, di USB. 40Gbps di banda, in grado di pilotare due display 4k in parallelo, ed in grado di colloquiare con HDMI, DisplayPort, USB 3.1. Essendo compatibile con USB3.1 Thunderbolt3 è in grado di erogare sino a 100W di potenza e, quindi, anche di alimentare un portatile o un dispositivo ad alto consumo.
Anche se venti anni, in informatica, sono equivalenti ad ere geologiche, USB sembra quindi essere destinato ad avere ancora un futuro lungo.
Buon compleanno, USB