Nel 2015 avremo un secondo di più. Alla mezzanotte fra il 30 giugno ed il primo luglio di quest’anno verrà effettuata una nuova correzione per compensare lo scostamento fra il tempo convenzionale ed il periodo di rotazione della terra. E’ definito secondo intercalare (leap second) ed è la ventiseiesima volta che accade a partire dalla prima nel 1972. In quell’anno furono addirittura due – ma erano gli albori della misurazione atomica, mente l’ultima è stato fatta nel giugno del 2012. Tutte le correzzioni fatte sino ad ora sono state positive, quindi aggiungendo un secondo, ma potrebbero anche essere negative, e in quel caso si toglierebbe un secondo, mentre possono essere programmate solo nelle due date canoniche del 30 giugno e del 31 dicembre di ogni anno.
E’ una informazione che normalmente sarebbe indirizzata solo gli addetti dei settori che dipendono direttamente dalla precisione della misurazione del tempo, visto che per il grande pubblico è oggettivamente poco più di una curiosità. Questa volta assurge il ruolo di notizia per le polemiche che hanno seguito l’ultima correzione, quella del 2012, perchè sarebbe stata la causa del blocco di alcuni servizi internet di aziende delle dimensioni come Reddit, Gawker, LinkedIn, Foursquare, Yelp e Qantas – giusto per citare i casi più rilevanti.
Questo ha sollevato molti dubbi e la paura che il problema possa presentarsi nuovamente con la prossima correzione. Che i problemi nel 2012 ci siano stati è un fatto, ma che quello che è successo sia indice di una deficienza strutturale tale da giustificare il catastrofismo di alcune affermazioni – c’è chi è arrivato a predire il crash di internet – assolutamente no!.
La causa del blocco del 2012 è stata rapidamente individuata in un bug – un errore di programmazione – che era presente nel codice che gestisce gli aggiustamenti di orario relativi al secondo intercalare. L’errore non solo è stato prontamente corretto, ma sono stati messi a punto anche dei test in grado di verificare il buon funzionamento delle correzzioni. Allo stesso tempo tutte le principali distribuzioni Linux hanno pubblicato pagine informative sull’argomento, come questa di redhat. Non solo: anche per i sistemi che non fossero stati aggiornati in tre anni e mezzo, ipotesi del tutto improbabile, esistono procedure alternative in grado di aggirare il problema ed assicurare il buon funzionamento dei servizi.
C’è quindi la ragionevole certezza che le problematiche di un evento così atteso siano correttamente inquadrate dalla comunità dei mei colleghi sysadmin e che l’evento non produrrà problemi significativi.
Google ha comunque annunciato che applicherà la correzione in modo creativo, spalmando il secondo durante l’intera giornata.
La sana prudenza del vecchio detto ‘cintura e bretelle‘ non è mai troppa!