La 20th Century Fox ha annunciato che porterà sul grande schermo uno dei più famosi romanzi di fantascienza, La Luna è una severa maestra (The Moon is a harsh mistress), di Robert A. Heinlein. Il lavoro, di grandissimo successo, ha avuto una nomination al premio Nebula nel 1966 e ha vinto il premio Hugo come migliore romanzo di fantascienza nel 1967.
Cosa ha a che fare questa notizia con l’informatica? Semplice: il protagonista del racconto è Holmes IV, il calcolatore elettronico che supervisiona tutte le attività della colonia lunare che, nella seconda metà del nostro secolo, ‘ospita’ criminali ed esuli politici della terra, e si è autonomamente organizzata in una società fortemente competitiva e solo marginalmente controllata dalle autorità terrestri.
Holmes – il suo nome è l’acronimo di “High-Optional, Logical, Multi-Evaluating Supervisor, Mark IV” – a causa della estensione e complessità delle sue ramificazioni sviluppa una propria identità ed una coscienza. Ad aiutarlo in questo processo sarà Manuel Garcia Mannie O’Kelly-Davis, il tecnico informatico che ne cura la manutenzione, e l’unico a sapere che dentro il macchinario del computer della base si nasconde una personalità geniale ed ironica. Non a caso Mannie assegnerà ad Holmes IV il soprannome di Mike, in omaggio a Mycroft Holmes, il fratello dell’investigatore Sherlock.
Il romanzo racconta come un gruppo di rivoluzionari, capeggiati proprio da Mike, darà vita alla guerra di indipendenza delle Colonie Lunari dall’oppressione del governo terrestre.
La trama ha evidenti parallelismi con accadimenti del passato – credo sia inevitabile pensare alla genesi degli Stati Uniti – ma Heinlein l’ambienta in una società estremamente peculiare: priva di regole scritte, ma condizionata da un ambiente chiuso ed ostile; senza una autorità centralizzata con lo scopo di regolare la vita dei cittadini, ma con una fortissima responsabilità personale; con una visione del ruolo dei generi eccezionalmente progressista per un romanzo scritto nella metà degli anni 60. In una società dove si paga anche l’aria che si respira, la filosofia di fondo è sintetizzata con la famosa frase Non ci sono pasti gratis, il TANSTAALF (There ain’t no such thing as a free lunch) che campeggia a pieno titolo nella bandiera lunare.
Hollywood aveva già portato sullo schermo un altro romanzo di Heinlein, Fanteria dello spazio (Starship Troopers), fortemente riadattato e diretto da Paul Verhoeven nel 1997 con risultati piuttosto deludenti.
C’è però da dire che la trasposizione cinematografica dei lavori di Heinlein non è cosa semplice né banale: per La luna è una severa maestra ci sono già stati due tentativi: prima da DreamWorks, e poi da Phoenix Pictures, entrambi falliti.
Il film, che si chiamerà Uprising (rivolta) sarà sceneggiato da Marc Guggenheim e diretto da Bryan Singer, che ha firmato alcune pellicole della serie X-men.
La luna è una severa maestra è edita in Italia da Mondadori.