Petya decriptato

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Petya, il primo cripto-ransomware a criptare l’intero hard-disk, è stato battuto da un utente twitter di nome Leostone, che ha creato un sito web ad hoc su https://petya-pay-no-ransom.herokuapp.com/ e pubblicato l’algoritmo di decodifica su github.

L’unico handicap è che per utilizzare il programma di generazione della chiave è necessario estrarre dei dati dal disco criptato. Il disco deve quindi essere smontato dal computer originario e collegato ad un altro PC, o direttamente alle interfacce sata interne, o utilizzando un convertitore USB/SATA. Fatto questo è sufficiente utilizzare il programma di estrazione creato da Fabian Wosar, e reperibile su bleepingcomputer.com, per estrarre i dati richiesti.

Anche se può essere un metodo complesso per tanti utenti, è sufficiente un minimo di preparazione tecnica per portarlo a compimento senza particolari problemi.

Un ‘bravo’ a Leostone! E non dimenticate di supportare il suo lavoro con il pulsante di donazione presente sul suo sito.

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L'autore

Consulente Informatico, blogger, problem solver, radioamatore. Ho iniziato la mia attività nel 1977 sviluppando sistemi di calcolo nell'area energie alternative e rinnovabili e da allora mi sono sempre interressato delle frontiere della tecnologia. Nel 1984 sono stato fra i pionieri delle BBS, i primi servizi telematici pubblici, e l'anno successivo ho portato in Italia Fidonet, la prima rete pubblica mondiale, che ho coordinato sino al 1994. Sono attivamente su Internet agli inizi degli anni 90, Nel 1998 sono stato fra i primi a credere nella convergenza digitale, arricchendo internet con materiale multimediale, come audio e video, anni prima del Web 2.0. Continuo da sempre ad occuparmi di informatica e di tecnologia con un occhio attento al futuro che ci attende. Continuo a lavorare come consulente informatico, con una specifica competenza in sicurezza, reti di comunicazione, sistemi operativi e tecnologie di virtualizzazione.

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