Ottimizziamo il WiFi

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Wi-fi Lento? Disconnessioni frequenti? Sono problemi che noi tutti abbiamo sperimentato almeno una volta in prima persona, specie se viviamo in aree urbane ad alta densità abitativa. Più è lunga la lista delle reti senza fili che possiamo ‘vedere‘ con il nostro dispositivo, più è probabile sperimentare funzionamenti irregolari della connettività di rete. E’ normale: le onde radio non sono contenibili in perimetri predefiniti, e dato che lo spazio radio a disposizione è limitato, la coabitazione di tante reti può compromettere l’efficienza delle nostre connessione e creare problemi.

Per migliorare l’efficienza della nostra rete e minimizzare le interferenze non è però necessario essere dei guru dell’informatica. Con piccoli accorgimenti si possono ottenere risultati interessanti.

1. Posizioniamo il punto di accesso in una posizione baricentrica.

Nelle nostre case l’accesso ad internet avviene normalmente per mezzo di un solo apparato che integra più funzioni e che definiamo genericamente router(1). Perchè possa esserci una copertura omogenea del nostro appartamento, questo apparato dovrebbe essere posizionato in un punto baricentrico della casa e lontano da elementi metallici. E’ un accorgimento banale,  ma che raramente viene preso in considerazione al momento dell’installazione, dato che in genere si sceglie una posizione che sia vicina ad una presa telefonica. Si tente, però, a sottovalutare che la qualità del segnale radio è un fattore che determina fortemente le prestazioni dell’intero sistema.

2. Selezioniamo il canale meno trafficato

Anche sulle reti wireless esistono i canale come per la TV: lo spazio radio del wi-fi classico è suddiviso in 14 segmenti chiamati, appunto, canali. A differenza della TV, però, ogni connessione utilizza più di un canale, quindi il rischio di interferenza è sempre in agguato. E’ vero che due o più reti possono condividere le stesse frequenze senza effetti catastrofici, ma la coabitazione produce un degrado delle prestazioni ed andrebbe evitata.
Per comprendere quale sia la vostra condizione è utile utilizzare un programma, o un’app, che consenta radiografare lo stato delle reti presenti nell’etere. Programmi come WiFi Scanner per android o  inSSIDer Home per windows (la versione gratuita è in fondo alla pagina download), mostrano un grafico con la distribuzione delle reti presenti e la relativa intensità di segnale:

wifiscanner
E’ una immagine immediatamente comprensibile senza dover scadere in tecnicismi: è evidente che in questo caso – nel punto di misura – la mia rete, hsh e quella di un vicino, glan, occupano lo stesso spazio ed hanno intersità analoghe. Sono quindi destinate inevitabilmente a darsi fastidio. Basterà spostare la mia sul canale 8 o sul 14 per migliorare la situazione per entrambi.
Questa modifica può essere fatta molto semplicemente accedendo alla pagina web di configurazione, basta seguire le istruzioni del manuale del router. Vi sconsiglio di selezionare, ove fosse disponibile, l’opzione di scelta automatica del canale: l’effetto è molto spesso del tutto controproducente.
Per le altre piattaforme non sono a conoscenza di applicazioni altrettanto immediate: sia per OSX che per Linux ci sono vari programmi che visualizzano un elenco tabulare delle reti disponibili con i relativi parametri. Sono gli stessi dati, ma ovviamente sono più difficili da interpretare. IOS non consente proprio che le applicazioni possano accedere ai dati delle reti wireless, anche se c’è qualcosa per i dispositivi su cui è stato fatto il jailbreak, ovviamente sulle librerie alternative.

3. Attenzione alle interferenze

Le frequenze usate dal WiFi non sono assegnate ad uso esclusivo: ricadono in un gruppo, definito ISM (Industria, Scienza, Medicina) che può essere liberamente usato per dispositivi di comunicazione a corto raggio di varia natura. In casa, quindi, potreste avere altri apparecchi che trasmettono sulle stesse frequenze e che sono potenzialmente causa di problemi ben più seri della sovrapposizione dei canali. Quelli più diffusi sono i trasmettitori di segnali audio-video, del tipo usato per visualizzare la televisione satellitare su un secondo TV, o i baby monitor: se leggete sull’etichetta che la frequenza di funzionamento è 2.4GHz (o all’incirca 2400Mhz) le interazioni sono possibili ed andrebbero evitate. La stragrande maggioranza dei telefoni senza fili, invece, usa lo standard DECT, che opera su frequenze diverse.

4. Valutate l’aggiornamento del router

C’è la tendenza in genere a considerare il router come una sorta di scatola nera con pochi elementi distintivi. In realtà questo non è vero, le differenze ci sono, anche se sono spesso difficili da focalizzare per i non addetti ai lavori.
I router sono sostanzialmente dei piccoli computer specializzati, molti di essi al giorno d’oggi sono addirittura dotati versioni ridotte di linux: l’evoluzione tecnologica produce i suoi effetti anche in questo ambito.
C’è da considerare che come per i computer, anche per i router le richieste incrementano con l’andare del tempo: l’aumento della quantità di dispositivi ad esso connessi – pc, tablet, smartphone, smart-tv, domotica – non solo incide sul carico di lavoro, ma soprattutto sull’impegno di risorse. Per ogni distinta connessione il router deve infatti gestire una serie di dati; più connessioni ci sono, maggiore sarà la quantità di memoria necessaria e le risorse necessarie a gestirla. E’ una situazione che può facilmente produrre un progressivo rallentamento delle prestazioni che, in caso di saturazione, si può trasformare in un blocco totale.
E’ bene ricordare che ci sono applicazioni, come i programmi per la condivisione di file p2p (come bittorrent o emule) che generano centinaia, se non migliaia, di connessioni contemporanee.  Se sperimentate blocchi o rallentamenti con questa tipologia di traffico è molto probabile che la causa sia nelle ritotte prestazioni del router usato.
In Italia è in fase di implementazione una nuova tecnologia di connessione ad internet, la vDSL, che richiederà un aggiornamento dei modem attualmente in uso. Ma se il vostro router ha già qualche anno sulle spalle, e non avete in programma un aggiornamento alla tecnologia vDSL, potrebbe essere il caso di prendere in considerazione la sostituzione del router attualmente in uso con un modello più moderno e più performante. Nella scelta, gli elementi principali da prendere in considerazione sono essenzialmente due: gli standard WiFi supportati – scegliete un modello che supporti tutti quelli più recenti – e la memoria disponibile. Purtroppo questo valore raramente viene dichiarato nelle schede tecniche dai costruttori dei modelli consumer. Per conoscerlo si può provare a cercare su WikiDevi o sul database di DD-WRT.

5. Valutate il passaggo ai 5GHz

Dato che sulla banda ISM dei 2.4 GHz, quella tradizionalmente assegnata al WiFi, si sono sostanzialmente esaurite le possibilità di crescita e di evoluzione, da qualche anno è stata attivata una seconda fetta di frequenze sulla gamma dei 5 GHz. Questa seconda banda consente di avere maggiore spazio a disposizione, è infatti suddivisa in 24 canali, e un maggiore potenziale in termini di velocità disponibile, in quanto i canali sono più ampi di quelli a 2.4 GHz. Inoltre le onde radio a 5GHz hanno minore capacità di attraversare ostacoli come mura o mobili, quindi tendono a coprire spazi meno vasti. Questo è un fatto positivo per le interferenze, ma potrebbe creare qualche problema di copertura nell’ambito della propria abitazione.
Nei luoghi in cui l’affollamento della banda 2.4 GHz rende la coabitazione problematica, il passaggio a 5 GHz potrebbe essere risolutivo. E’ necessario però che i nostri apparati WiFi siano in grado di operare su questa gamma di frequenze.

6. Attenzione alle antenne

Come ogni radioamatore sa bene, nei collegamenti senza fili la cosa più importante è costituita dalle antenne. A volte basta un po’ di attenzione per quello che può apparire giusto un dettaglio per ottenere invece risultati significativi. Sono avvantaggiati i router con più di una antenna, che grazie a questo possono fornire una copertura più omogenea. Queste andrebbero sempre disposte verticalmente, a debita distanza di altri oggetti, specie se metallici, e ad altezza d’uomo.
Sconsiglio caldamente l’installazione di antenne potenziate, cioè ad alto guadagno, perchè alterano le condizioni operative previste dallo standard wifi. La normativa impone, infatti, che l’energia irradiata (EIRP) sia pari a 0,1 Watt (20dBm). E’ una potenza accuratamente determinata per consentire un uso efficace delle tecnologie senza fili, mantenendo nel contempo una assoluta sicurezza di innocuità delle emissioni radio. Modificare le antenne, oltre a portare il dispositivo fuori dalla legge, potrebbe comporare rischi per la salute: in commercio esistono antenne direttive per WiFi con guadagni anche di 18dB, in grado di fare schizzare l’energia irradiata nell’intorno dei 6 Watt. Una potenza da gestire solo con competenza di causa.


1) Quello che definiamo comunemente router è in realtà un apparato composito che unisce le funzioni di un modem, che consente di trasferire i dati in forma analogica usando il doppino telefonico, di un router, che ha lo scopo di collegare la rete domestica ad internet, e di un access point, che consente di interconnettere senza fili i dispositivi di casa.

Foto di A.T.Harmsel

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L'autore

Consulente Informatico, blogger, problem solver, radioamatore. Ho iniziato la mia attività nel 1977 sviluppando sistemi di calcolo nell'area energie alternative e rinnovabili e da allora mi sono sempre interressato delle frontiere della tecnologia. Nel 1984 sono stato fra i pionieri delle BBS, i primi servizi telematici pubblici, e l'anno successivo ho portato in Italia Fidonet, la prima rete pubblica mondiale, che ho coordinato sino al 1994. Sono attivamente su Internet agli inizi degli anni 90, Nel 1998 sono stato fra i primi a credere nella convergenza digitale, arricchendo internet con materiale multimediale, come audio e video, anni prima del Web 2.0. Continuo da sempre ad occuparmi di informatica e di tecnologia con un occhio attento al futuro che ci attende. Continuo a lavorare come consulente informatico, con una specifica competenza in sicurezza, reti di comunicazione, sistemi operativi e tecnologie di virtualizzazione.

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