20 luglio 1969, ore 20:17:40 UTC. Il modulo lunare Eagle tocca il suolo lunare, e poche ore più tardi Neil Armstrong e ‘Buzz’ Aldrin sono i primi esseri umani a passeggiare sul nostro satellite. Un evento che galvanizzò l’intera popolazione mondiale, così importante ed unico che chiunque abbia assistito ad esso non solo ha inpressi indelebilmente nella memoria quegli istanti, vissuti attraverso i fumosi TV in bianco e nero dell’epoca, o del famoso battibecco fra Tito Stagno e Rugrero Orlando sul momento esatto dell’allunaggio, ma ha anche un ricordo vivido del contesto in cui quegli eventi si svolgevano.
Fra poche ore saranno cinquant’anni esatti da quel piccolo passo per un uomo, ed in un così breve periodo l’umanità ha effettivamente fatto quel grande balzo invocato da Neil Armstrong, anche grazie alle tecnologie dispegate per vincere la grande gara della Luna con l’Unione Sovietica. Ed oggi, grazie agli archivi della Nasa ed al lavoro di preservazione del materiale analogico che rischiava di essere perduto per sempre, è possibile utilizzare le tecnologie odierne per offrire a chiunque fosse interessato una esperienza oggettivamente unica: rivivere, istante per istante, la missione dell’Apollo 11, avendo accesso a tutti i dati che erano a disposizione delle squadre di coordinamento della mitica sala di controllo di Huston, Texas.
Ben Feist, uno sviluppatore software e storico della Nasa, ha realizzato un sito web interattivo e multimediale che ripercorre l’intera missione dell’Apollo 11, da un minuto dal lancio sino alla conclusione. Il lavoro è stato imgente: recuperare tutto il materiale, organizzarlo cronologicamente e sincronizzarlo con il tempo della missione. L’utente è così in grado di accedere ad oltre 11.000 ore di audio originale del controllo missione, 240 ore di audio spazio-terra, le trascrizioni delle conversazioni, fotografie, filmati ed altri dati informativi, semplicamente spostando il cursorse sulla timeline che segna il tempo di missione.
Dai vari pannelli è possibile accedere ad i dati specifici di ognuna delle 20 postazioni della mission room di Huston. Dal 16 luglio sarà attivo il pulsante ‘Now’ e sincronizzarsi con quanto accadeva nel medesimo istante di 50 anni prima. Una vera e propria capsula del tempo, che consente di cogliere pienamente anche la tensione dei momenti critici, come quello dell’allunaggio – sono noti i problemi insorti dutante la fase finale, e la catastrofe sfiorata di pochi secondi: “Qui c’è un gruppo di ragazzi che srava diventando blu, ma ora stiamo respirando di nuovo!” (102h 46m 08s).
E se il lavoro di Feist e del suo collaboratore, l’archivista Stephen Slater, è finalizzato a creare delle tecniche di visualizzazione della grandissima quantità di dati prodotti nel corso di una missione spaziale ad uso degli equipaggi e dei responsabili di missione per una sorta di triage, è vero che anche per noi comuni mortali – specie se con un occhio particolare al mondo dello spazio – rimane una esperienza incredibile, ed una miniera di informazioni da rivivere e studiare nel tempo.
Il sito è apolloinrealtime.org
Le foto sono della Nasa