In questi giorni ha fatto un po’ di rumore la notizia che Microsoft sta scaricando sui PC candidati all’aggiornamento a Windows 10 (quindi 7, 8 e 8.1) i dati necessari al passaggio al nuovo sistema operativo, anche se non è stato precedentemente prenotato l’aggiornamento. I file sono contenuti in una directory nascosta chiamata $Windows.~BT e posizionata alla radice del disco C:, dalla dimensione variabile fra i 3.5 ed i 6 GByte. I PC interessati sono quelli che sono stati configurati per scaricare ed installare automaticamente gli aggiornamenti, optando per l’opzione suggerita da Microsoft.
Per la casa di Redmont la scelta di pre-scaricare sull’hard disk il software di passaggio a Windows 10 è una conseguenza logica e diretta dell’opzione di aggiornamento scelta. In effetti, PC che sono configurati con altre opzioni di aggiornamento, per quanto mi risulta, non sono stati interessati dall’evento. La questione nasce però dal fatto che non si tratta di un caso isolato. Non è raro che Microsoft utilizzi il canale windows update per distribuire elementi che poco hanno a che vedere con la sicurezza. E’ stato così per il KB3035583 di cui ho scritto nelle scorse settimane, come ha fatto discutere l’aggiornamento KB3022345 (ed i successivi 3068708, 3080149 e 3075249) dal nome criptico di Aggiornamento per la soddisfazione dei clienti e di telemetria diagnostica, che ha aggiunto al win 7, 8 e 8.1 un equivalente del tanto discusso sistema telemetrico di Windows 10, da molti considerato alla stregua di uno spyware.
Quindi, se è molto importante installare gli aggiornamenti di sicurezza, che risolvono vulnerabilità potenzialmente pericolose, allo stesso modo considero fondamentale lasciare al singolo utente la libertà di scegliere se accettare o no aggiornamenti di altra natura, come l’installazione di un sottosistema privilegiato, come il Diagnostics Tracking, che raccoglie dati del mio computer (peraltro non meglio identificati) e li trasferisce ad occhi sconosciuti attraverso un canale protetto.
Ci sono situazioni, poi, in cui il download automatico può essere molto costoso: come ad esempio nelle connessioni che prevedono limiti sul volume di traffico, quali i servizi di alcuni operatori telefonici e satellitari.
Fino alla versione 8.1 Microsoft aveva lasciato la libertà all’utente di decidere come gestire l’operazione. Pur consigliando l’installazione automatica degli aggiornamenti importanti, lasciando libertà di scelta per i soli opzionali, ogni utente aveva comunque la possibilità di decidere come gestire la questione modificandone la configurazione. Ma anche optando per la gestione completamente automatica degli aggiornamenti, è stata sempre disponibile la possibilità di disabilitare quelli a qualsiasi titolo indesiderati.
Con Windows 10 è però cambiata la strategia. Nelle versioni professional è ancora possibile selezionare il comportamento utilizzando il policy editor (gpedit). Nella versione home, invece, la possibilità è stata completamente rimossa e quindi gli aggiornamenti sono sostanzialmente obbligatori. Microsoft ha solo previsto la possibilità di differirli qualora la connessione attiva sia a consumo, così come specificato nella scheda avanzate delle sole connessioni WiFi.
Come fare per avere un controllo più deciso sugli aggiornamenti da eseguire?
E’ possibile disabilitare il servizio di sistema che gestisce gli aggiornamenti automatici. E’ sufficiente aprire il pannello di controllo e nella cartella strumenti di amministrazione scegliere il controllo servizi. Scorrendo verso il basso individuiamo windows update e selezioniamo prorpietà dal menù contestuale che si apre cliccando con il tasto destro del mouse.
Per bloccare il servizio è sufficiente scegliere l’opzione disabilitato, mentre per riattivarlo basta reimpostare il valore su manuale. Avviando e riavviando manualmente il servizio possiamo stabilire quando verificare la presenza di nuovi aggiornamenti.
Ma come fare per gestire gli aggiornamenti da installare e/o da scartare? Ci viene in aiuto un tool di Microsoft, wushowhide, scaricabile da questa pagina. Il programma reintegra in Windows 10 la possibilità di nascondere e ignorare gli aggiornamenti indesiderati. L’interfaccia è semplice e lineare, e richiede pochi commenti:
al di là della traduzione parziale, consente di visualizzare una lista degli aggiornamenti disponibili e di selezionare quelli da nascondere (o da ripristinare).
In questo modo è possibile esercitare per chi lo desidera un giusto controllo sul processo di aggiornamento.
Ricordo comunque che l’installazione delle correzioni di sicurezza è una attività molto importante, che non va trascurata indipendentemente da quale sia il sistema operativo in uso!
3 commenti
Articolo chiaro, utilissimo e scritto con grande competenza e semplicità. Grazie
quanto mi piacerebbe avere la sua competenza!!!!!
e vero sono anche insider che mi hanno iscritto loro – ho dovuto passare guai. e il pc non me l’anno voluto aggiornare l’anno con me e rompono –ad anni