Oggi voglio affrontare un tema meno tecnico, ma che – almeno stando alle domande che frequentemente ricevo – è molto sentito.
La stragrande maggioranza di noi oggi ha una rete virtuale di relazioni grazie ai social network, e tutti, sia pur con diversi livelli di attenzione, ha interesse a sapere cosa succede a questa rete. Mentre la creazione di nuove relazioni passa frequentemente per una fase di approvazione, ed è quindi ben evidente, altri fasi – come la ‘cancellazione’ – avvengono normalmente silenziosamente.
Il voler potere sapere chi ci ha cancellato dalla lista dei suoi contatti è però una funzionalità sempre molto richiesta. E’ qualcosa che va ben oltre la semplice curiosità: interrompere una relazione, sia pure virtuale come una amicizia di social network, ci mette sempre un po’ in discussione. Siamo animali sociali, ed è innegabile che il successo planetario delle applicazioni che nei modi più vari ci mettono in relazione ne è una prova indiscussa.
Gli sviluppatori dei social hanno sempre evitato, spesso in maniera anche aggressiva, di rendere facilmente fruibile questa informazione, così come tutte le altre che possono essere considerate negative. Alla fine è lo stesso motivo per cui su FB troviamo solo il pulsante mi piace e mai un non mi piace. E fondamentale evitare gli elementi che possono essere fonte di fastidi. Mai dimenticare la famosa frase di Andrew Lewis: Se usi qualcosa che non paghi, tu non sei il cliente, ma il prodotto in vendita.
Al di là delle battute, e della simpatica vignetta di geek and poke, rimane il fatto che i social network sono comunque aziende commerciali che vendono un servizio, per cui è più che comprensibile che cerchino di creare le condizioni più favorevoli per raggiungere i propri scopi, anche se questo cozza in qualche maniera con i desiderata dei propri iscritti.
Non mi meraviglia quindi il caso di Who deleted me, l’applicazione che segnalava chi aveva lasciato la cerchia degli amici, e che dopo essere schizzata in cima alle classifiche di popolarità è stato ritirata a seguito delle pressioni del social network.
In realtà, se Who deleted me ha beneficiato di un grosso traino da parte della stampa, che l’ha resa popolare verso il grande pubblico, da tempo sono disponibili componenti software in grado di restituire non solo le stesse segnalazioni, ma anche di assolvere ad altre utili funzioni.
Ve ne segnalo uno: Fluff Busting (FB) Purity.
E’ un componente aggiuntivo dei browser, supporta tutti i più diffusi, ed è quindi indipendente dal sistema operativo utilizzato. Si installa con grandissima semplicità, ed oltre a mandarci un avviso quando uno dei nostri amici ci abbandona, consente anche di controllare il comportamento del client del social network in maniera ben più dettagliata di quanto le opzioni di configurazione normalmente consentano.
Ovviamente anche questo componente, che è sulla scena da oltre cinque anni, non ha avuto vita facile. C’è stata una sorta di battaglia fra Facebook ed il suo autore, Steve Fernandez. Sta di fatto che ad oggi, a quasi tre anni dalle ultime scaramucce, il componente è sempre disponibile e funzionante. Il suo autore, infatti, ha scelto la strada di implementare le sue funzioni direttamente nel browser, senza andare ad interferire con le API, cioè le application programming interface, una sorta di gancio utilizzato dai noi programmatori per interconnettere software diversi. Le API sono di proprietà di Facebook, che può quindi regolarne l’uso a suo piacimento. Ben diversa è la questione se le operazioni sono svolte nel browser, senza coinvolgere funzionalità protette da diritti di autore.
Fra le tante opzioni disponibili ne segnalo giusto una fra quelle più utili: quella che consente di bloccare i messaggi che alcune applicazioni – come determinati giochi – mandano con una tale frequenza da costituire vero e proprio spam. L’elenco di tutte le funzionalità è ovviamente disponibile sul sito dello sviluppatore. Il componente è del tutto gratuito, ed assolutamente non invasivo.
L’unico vero limite è costituito dal fatto che sia disponibile solo in lingua inglese.
La foto del titolo è di Facebook(let)